RIGUTINO.IT

Sedes Materiea

La prima pietra fu posata nel 1911 dal vescovo in carica Mons. Giovanni Volpi. Il parroco di allora, Don Ferruccio Bigi, durante la sua prima Messa nella Pieve vecchia della Sassaia, avvenuta il 7 novembre 1904, si rese subito conto delle inadeguate dimensioni della chiesa per l’accresciuta popolazione, e che il paese stava sviluppandosi a valle, lungo la via Romana (ss 71) e nella campagna circostante.

Nel 1908 dava inizio al progetto per la costruzione della nuova chiesa parrocchiale, un progetto ambizioso per l’epoca che avrebbe dato alla nostra comunità l’attuale chiesa, composta da tre navate con una lunghezza di 40 metri, una larghezza di 16 metri e un’altezza di 17 metri. Abside poligonale coperta a volta a crociera e un campanile alto 36 metri. La spesa totale raggiunse l’impensabile cifra di £.357.000 senza contare le opere gratuite, consistenti in una infinita sequela di carri e barrocci di rena, di pietre, di mattoni, oltre a prestazioni spontanee di centinaia di persone.

Nel 1908 un Comitato di Rigutinesi, in rappresentanza di tutto il popolo, fermamente decisi alla costruzione, prese l’impegno di versare il 2% dei prodotti agricoli, per tutta la durata dei lavori. Le opere murarie iniziarono, su progetto dell’Arch. Ghiandai, nel 1912. Si procedeva fra enormi difficoltà: nel 1914 I’Ing. Tavanti, subentrato al defunto Ghiandai modificandone il progetto. Nel 1915, il crollo della navata centrale, per fortuna senza vittime, e l’inizio della guerra fermarono quasi totalmente i lavori. Ci si mise anche il terremoto che il 29 giugno 1919, provocò notevoli danni, ma non domò la tenacia dei Rigutinesi.

Anche se la moda del tempo e il gusto dei progettisti abbiano imposto un falso gotico, la Chiesa ha nel suo interno altari e acquasantiere pregevoli opere in pietra dell’artigiano aretino Burroni, si presenta dignitosamente solenne e monumentale. Al di là di ogni altra considerazione, però, resta soprattutto, un monumento alla fede e alla tenacia di un popolo che la volle e la realizzò in quasi 30 anni di sacrifici, di lotte, di fallimenti, forse anche di disperazione ma nel corso dei quali non vennero mai meno l’amore e la speranza.

Nel 1936, grazie anche agli sforzi di Mons. Alfredo Barbagli, succeduto a Don Ferruccio Bigi nella conduzione della parrocchia, è consacrata da S. Ecc. Mons. Emanuele Mignone ed elevata ad Arcipretura.

I lavori di restauro e ammodernamento continuano tutt’oggi: nel giugno del 2014, su volontà del parroco don Virgilio Annetti, fu donato alla popolazione rigutinese l’attuale portale in bronzo della navata centrale (monumentale lavoro del maestro Lucio Minigrilli) conferendo alla facciata maggior bellezza e solennità, a ricordo di una lunga vita pastorale dedicata, per oltre cinquant’anni, ad un intero paese. A novembre del 2018 il nuovo impianto di riscaldamento modulare a infrarossi e la nuova illuminazione interna della chiesa. Il 14 aprile 2019 l’inaugurazione del nuovo sagrato della chiesa nella Domenica delle Palme. Mentre nell’ottobre del 2019, con le sue 820 canne e la presenza (e il concerto) di un maestro d’eccezione  come quello di Francesco Corti, fu inaugurato l’Organo meccanico, pazientemente montato, pezzo dopo pezzo (sono occorsi oltre due mesi di montaggio e accordatura), dal maestro e artigiano toscano Paolo Ciabatti.

Una chiesa, quella di Rigutino, che anche attraverso le sue mura e i suoi fedeli, incarna lo spirito di una chiesa il cui popolo è in cammino.