RIGUTINO.IT

Sedes Materiea

Sabato 24 giugno 1978:

“Signore e Signori Buonasera, in diretta mondovisione, dallo Stadio Monumental di Buenos Aires, va ora in onda la finale per il 3° posto tra le nazionali di Brasile e Italia per i Campionati del Mondo di Calcio 1977-1978 . . .”

Sarebbe cominciata così, alle ore 20 italiane, la trepidante attesa di quella che, nell’ immaginario collettivo, sarebbe divenuta “LA PARTITA“:

 

BRASILE-ITALIA

Sembra il preludio al racconto del Rag. Ugo Fantozzi peccato che manchi la frittatona di cipolle e la Peroni da ¾ e il rutto libero . . . 

Stesso periodo, solo qualche ora prima, si sarebbe giocata, forse in uno stadio meno appariscente, forse senza il tutto esaurito e tantomeno le magliette uguali, quella che per diversi anni è stato un derby:

 

NOCETELLA – SELVETELLA

Il luogo? La Nocetella.

In campo di forma irregolare, con una zona piena di “erbiconi” e con un bel solco che se ci mettevi i piedi minimo minimo finivi al San Donato (pardon, visti i tempi o al Civile o al Garbasso ), avente la recinzione lato destro fatta da una macchia (detta l’incubo dei palloni), mentre lato sinistro dalla strada, rigorosamente bianca, era circondato dai campi di grano o granturco a seconda della semina.

Illuminazione solo diurna, ma c’era l’ombra fatta da 2 noci e un testucchio. Per il calcio d’inizio era buono ogni momento, bastava un pallone e il campo con gli urli e schiamazzi si riempiva. Cronache del tempo tipo Almanacco del Calcio, parlano di un 38-40 giocato in 22 contro 24. Le regole lasciavano il tempo che trovavano, le porte c’erano o 2 canne (intese come piante) o 2 brocchi. Eravamo visti come Attila e gli Unni dai proprietari dei campi seminati. A Nando e la Rosa gli si faceva più danni noi al suo orto che una mandia di bufali, ma tutto finiva lì con un bel :

“Son ragazzi, lasciateli giocare”

Senza contare il rientro a casa. Degno di un film horror, tra ginocchi sgusciati, gomiti sbucciati e vestiti strappati. C’era al tempo anche un Campo Sportivo, dove adesso ci sono le scuole medie, ma quello era territorio VIP o forse non avevamo i piedi buoni per palcoscenici così importanti.

Altri tempi, sembra preistoria e chi scrive è facilmente paragonabile a un dinosauro imbiancato, ma non vuol essere un Amarcord, anzi un M’arcordo, visto che siamo a Rigutino e non a Rimini.

Come detto i tempi cambiano. Sono cambiate le persone, la tecnologia e le mode, oltre al clima. A proposito di mode, adesso va per la maggiore le APP. Con una app, sempre che tu abbia uno smartphone, non un telefono cellulare, fai tutto. Tra poco qualcuno si inventerà una app per vendere i ghiaccioli agli Eschimesi, tanto in un giorno arriva, quasi neanche il tempo di sciogliersi.

Con questi cambiamenti di clima e co‘sti caldi tra poco gli animali tipici della Valdichiana saranno i condor (qualche avvoltoio c’è sempre stato). Altra moda del momento è il riutilizzo. Anche qui app a sfare, però volete mettere quanto è bello ridare vita a una cosa che non veniva più usata? La pubblicità direbbe di metterla in vendita.

EVVAI, risolto il problema in parte del CO2. Quindi se io compro una gratella per cocere i rocchi usata, risparmio 15 kg di CO2 e il pianeta mi ringrazia. Ma se con la benzina a 2,00€ e un pieno ti costa 100,00€ (per i dinosauri son 200.000 Lire) non ringrazio nessuno, anzi mando accidenti ai produttori petroliferi.

Non travisiamo e ritorniamo all’ argomento di riflessione, ripartendo da un campo da calcio e il riutilizzo. Oggi sono passato da Frassineto e non ho potuto non notare questo:

Certo che il campo da calcio è stato reso utile niente male. Io mi auguro solo che non succeda lo stesso a quello di Rigutino e che presto qualcuno possa riprendere a fare attività su quello di Frassineto.

Utopia?