RIGUTINO.IT

Sedes Materiea

Quando Enrico Venturi ci fece vedere la cartolina pubblicitaria qui riprodotta, siamo rimasti  in qualche modo sorpresi, perché non sapevamo chi fosse Emilio Fancelli. A Rigutino mai nessuno ci aveva accennato a lui, e nessuna traccia era rimasta visibile del suo passaggio a nel nostro paese. Solo successivamente è riemersa della corrispondenza con il parroco di allora don Ferruccio Bigi.

Emilio Fancelli
il  giovane  Emilio  Fancelli  nella  cartolina  pubblicitaria

Solo l’aiuto di un amico libraio ci ha permesso di metterci in contatto con una casa editrice di Torino, che aveva alcuni libri in catalogo ed erano ancora disponibili. In uno di questi una piccola biografia dello scrittore fiorentino, con l’indicazione scritta a mano che nel volume SALGARI E I SALGARIANI ci fosse un capitolo su Emilio Fancelli, ci hanno permesso di conoscere questo autore. E caro è il ricordo che abbiamo del  figlio Yanez Fancelli che, emozionato, ci ha parlato di lui.

Emilio Fancelli nasce a Firenze il 25 gennaio 1892. Discendente di un’antica famiglia originaria dei dintorni di Firenze; figlio di Arturo e della Marchesa Giuseppina Bartolini Salimbeni, Patrizia fiorentina e senese. Il padre era un pregevole scrittore di cose cinegetiche (che riguardano i cani) e rinomato conoscitore di razze canine, ricoprì numerose cariche in associazioni venatorie e sportive. La famiglia Fancelli era proprietaria di “Villa Il Raggio” a Rigutino; di una villetta a Firenze; e della “Villa il Poggiolo” con annesso un certo numero di poderi a Castellina in Chianti.

Emilio Fancelli tra il 1911 ed il 1920 durante la grande rivoluzione messicana, in un periodo imprecisato, è a fianco di Francisco Arango, più conosciuto con lo pseudonimo Pancho Villa. Giornalista e pubblicista, la sua prima produzione è ricca di racconti di ambientazione messicana.

Perseguitato per le idee politiche, negli anni ’20 venne anche condannato a morte. Nel 1925 condannato a sei mesi di reclusione dal Tribunale di Siena, perché antifascista. Sempre nel 1925 dopo vani tentativi con diversi editori, Salani gli pubblica il suo primo romanzo I vagabondi delle frontiere. Salani gli commissiona altri due racconti che avrebbero dato vita alla trilogia ispano-messicana. Uscirono nel 1926 Il Capitano degli Invisibili e «Il Napoleone dell’Ovest, quest’ultimo riferito a José Antonio de Santana, fu dedicato “a Margherita” e fu terminato a Villa il Raggio in Rigutino di Arezzo». (Margherita una sua cugina, sarebbe ben presto divenuta sua moglie. Avranno tre figli, il primogenito Yanez e due femmine). In questi anni Emilio Fancelli si trova a Rigutino a Villa “Il Raggio”

«di proprietà della famiglia Fancelli, ma in quel periodo, dato che mio padre ebbe alcuni contrasti con la politica mussoliniana, fu venduta»

Il successo indusse il popolare editore fiorentino Nerbini ad assicurarsi molte opere del Fancelli, pubblicate poi a fascicoli, spesso anche sotto pseudonimi che li fecero credere di produzione originale americana, come la famosa serie western Dick Person lo sceriffo del West, composta da ben ventisei romanzi a fumetti.

Fancelli, è autore di romanzi, innestati sulle trame del celebre ciclo salgariano dei Pirati della Malesia, riapparsi nelle edizioni Viglongo: Il figlio di Yanez, le Pantere di Timor, Yanez e la Tigre Bianca, Mompracen contro i Dacoiti. Sempre nella stessa collezione «Il Romanzo di Avventure» sono pure stati pubblicati due suoi volumi di vicende dell’Eroe del West: Buffalo Bill capo degli Scouts e La carica di Buffalo Bill. Ben presto venne chiamato il  “successore di Emilio Salgari”

Notevole il successo delle ripetute edizioni de El Rajo, il Cavaliere Misterioso del Messico. Le opere in cui si rivelarono la facilità creativa, la sensibilità letteraria e la eccezionale preparazione culturale di Emilio Fancelli sono tante da non poter essere qui ricordate singolarmente. La versatilità di questo scrittore gli ha permesso di raggiungere notevoli affermazioni nei più disparati generi letterari: dal romanzo storico a quello poliziesco, dal saggio politico alla critica letteraria. Nei romanzi avventurosi, il suo stile agile, i suoi famosi colpi di scena che tengono sempre avvinta l’attenzione del lettore, le trame che attestano una insuperabile fantasia, troveranno nelle giovani generazioni sempre nuovi ammiratori entusiasti.

Durante la 2ª guerra mondiale, tra il 1944 ed il ’45 deportato in Germania ed internato in un campo di concentramento per motivi politici, e dove ha operato validamente come cospiratore antifascista.

Nel corso della sua vita ha ricoperto varie cariche pubbliche, tra le quali ricordiamo: Sindaco di Castellina in Chianti; Promotore dell’Associazione italiana pro romanzi di avventura;  Segretario interprovinciale dei Sindacati Ausiliari delle comunicazioni; Segretario Regionale dei sindacati Dipendenti di enti militari; Segretario generale dell’Unione nazionale intellettuali; Vice segretario  nazionale della Federazione italiana sindacati artisti e professionisti; Presidente della Federazione italiana Cooperative edilizie e Villaggi; Segretario generale del Comitato di amicizia italo-francese; rappresentante della “Confederation internationelle Syndacats libres” alla conferenza dell’UNESCO di Firenze.

Ha conseguito molti premi letterari, fra i quali due Premi della Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri, vari del Ministero della pubblica istruzione. Premiato con la Medaglia d’oro dal Ministero della Marina; con la Medaglia d’oro ed un encomio solenne dall’O.N.B. e con quattro premi del Ministero dell’Istruzione Pubblica (1954/55/56/57)  “per aver composto opere amene educative per la gioventù” (alcune delle quali saranno utilizzate per trasmissioni televisive e radiofoniche). Riceve anche vari premi della Presidenza del Consiglio; il premio De Amicis (ex æquo); il premio Nettuno d’oro, il premio Mare Nostrum; ed il Gran premio del romanzo d’avventure «Emilio Salgari».

Il 26 ottobre 1963 il Presidente della Repubblica gli conferisce la onorificenza di UFFICIALE dell’Ordine al Merito della Repubblica e il 27 dicembre 1967 quella di COMMENDATORE dell’Ordine al Merito della Repubblica.

Nel 1969 si trasferisce a Grosseto dove muore  il 19 giugno 1971.