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Sedes Materiea

La Collezione Adri è una raccolta di banconote d’occupazione, di propaganda, d’emergenza e provvisorie in due secoli di guerre (1796-2016). Da secoli, il denaro e’ diventato uno strumento indispensabile per la convivenza sociale  di ogni comunità umana. Con il termine banconote d’occupazione si intende tutta quella monetazione e quindi sia quella ufficiale, fatta dallo Stato emittente o dalla nazione dell’esercito vincitore/invasore, che quella privata, fatta  da un entità locale  per la propria autonomia finanziaria. Il secolo che viene interessato da questa tipologia di emissioni, è il XVIII. Parte dal 1796 con l’Assedio di Mantova.                                

Anche la collettività che vive all’interno di una città assediata ha bisogno del denaro, per le sue funzioni insostituibili di: moneta minuta per i pagamenti di generi di prima necessità, oltre a misura comune di valore e strumento di immagazzinamento della ricchezza. Nel corso di un assedio l’esigenza più urgente, oltre il reperimento di generi alimentari, era senz’altro quella di avere denaro sufficiente per il pagamento delle truppe impiegate nella difesa dall’assedio. La maggior parte del circolante, prima dell’accerchiamento, era stato impiegato per l’acquisto di derrate alimentari (al fine di prolungare la resistenza all’assedio), il rimanente veniva tesaurizzato come estrema riserva per un futuro a dir poco incerto. È quindi comprensibile come la maggior parte delle città assediate, avendo la necessità di disporre di circolante, emettesse “moneta ossidionale” (da obsidionem = assedio). 

Alla carenza di divisionale minuto si sopperiva usando di tutto come moneta spicciola, bottoni, tondelli di metallo, monete di cartone ricavate dalle copertine di bibbie o di libretti da messa, carta e cartoncini di vario tipo. A questi oggetti, ai quali veniva attribuita temporaneamente una funzione e un valore monetale, spesso tramite l’apposizione di una o più timbrature e/o delle firme dell’autorità’ emittente, diventavano dei buoni (le cosiddette cedole) ovvero ebbero l’ufficialità del denaro corrente. 

Nel nostro caso, il periodo storico interessato, parte dal 10 giugno 1940, giorno della dichiarazione di guerra alla Francia e all’ Inghilterra e finisce nel 1947, quando sembra che siano rientrati gli ultimi prigionieri dall’India. In realtà, gli ultimi reduci sono quelli che sono rimpatriati nel 1952 dalla Russia, ma sembra non esistere nessuna emissione numismatica durante la loro prigionia. In questi locali, vengono messi in mostra oltre agli assegni a tasso fisso della Repubblica Sociale, considerati a tutti gli effetti monetazione d’emergenza dopo l’8 settembre 1943, la monetazione partigiana e i buoni emessi dai vari campi di concentramento per prigionieri di guerra e civili, sia italiani che esteri.                

Questa mostra, ha l’ambizione di far incuriosire il visitatore con questi buoni, che pur essendo a tutti gli effetti uno strumento di pagamento, sono narratori di una storia a volte non raccontata dai libri. Accanto agli espositori, a degno Ricordo dei Caduti di tutte le Guerre e profondo Rispetto per tutti i nostri militari e civili che hanno prestato o sono ancora in servizio nelle nostre Forze Armate, nei Corpi a ordinamento militare e civile della Repubblica Italiana, nei Corpi ausiliari, nelle forze di Polizia italiane direttamente dipendenti dal Dipartimento della pubblica sicurezza o  dal Ministro dell’Economia e delle Finanze o dalle Amministrazioni Provinciali e Comunali, fanno bella mostra di se alcuni cimeli sotto forma dell’ emblema che rappresenta la nostra Patria e la nostra Unità Nazionale: la Bandiera Italiana.

                                                                                                                                        

   Il curatore della Mostra : Cavallini Gustavo