Alcune settimane fa (ormai) su RAI 3, durante il TGR 3 delle 19:30, è andato in onda un bel servizio che proponeva la giusta collocazione della nuova Stazione dell’Alta Velocità (AV) in quel di Montallese. Protagonista principale e quindi rivendicatore in primis delle senesi legittime aspirazioni, il primo cittadino di Chiusi, il dott. Gianluca Sonnini.
Mentre il giornalista, nel suo intervento parla di una zona individuata tramite un piano strutturale intercomunale (frase usata spesso e volentieri per dire tutto e niente), il primo cittadino parla di un “luogo tecnicamente vocato a questo tipo di realizzazione di opera pubblica”. Ragazzi, altro che tavolo tecnico o esperti in trasporti, qui c’è della poesia. Pensate, la Valdichiana, terra di acquitrini e malaria fino al secolo scorso, divisa tra colture di rapi e zucche lardaie, abitata dagli Etruschi e dall’aglione, ha una sua oasi felice vocata (tecnicamente) alla costruzione di una Stazione in quel di Montallese. Ma voi del Comitato SAVA, invece di interpellare studiosi, universitari, fatto meeting, riunioni e levatacce per perorare la causa della costruzione di un servizio necessario alla Toscana nel luogo secondo Voi migliore, perché non avete preso spunto da qualche celebre poeta del passato?
Vi do un idea.
Alla prossima intervista, se vi faranno la domanda: Perché volete la Stazione Medioetruria a Rigutino? Voi non dovete rispondere con i dati del potenziale bacino di utenti, dei minor costi di realizzazione, del meno impatto ambientale, dell’ ecosostenibilità oppure del polpettone scambio ferro-gomma, a voi vi basta dire: Io, se vedo un Freccia Rossa a Rigutino, M’ ILLUMINO D’IMMENSO!
Ecco la spiegazione, fatta da chi se ne intende: Ungaretti giunge qui all’esito estremo della sua ricerca poetica «nella sua ansia di riduzione e semplificazione, che, arrestandosi alle soglie del silenzio, cerca di raggiungere l’assoluto». Cultura allo stato puro.
Finisse qui, sarebbe un successo, invece. . .
Il servizio continua, con gli interventi di Scattoni e Benicchi. Vi direte :”sicuramente sono gli Esperti del piano strutturale intercomunale, che durante il servizio televisivo mettevano il dito nella cartina”. Magari! Sono due esponenti del Comitato nato a maggio CONTRO la costruzione di una nuova Stazione a Montallese, che a detta loro, sono in pratica 100 milioni di euro pubblici buttati via. Loro rivendicano un potenziamento della struttura esistente. Come dargli torto?
Mi chiedo:
“Ma se a Chiusi, hanno tolto due treni AV perché era poco funzionale in termini numerici e se è nato un Comitato contro questa opera che, se realizzata, rischierebbe di far chiudere la stazione esistente, c’è altro sotto che non vogliono farci sapere?”
Vedremo.
Io intanto un idea me la sono fatta, ma sicuramente non è la stessa del Sindaco che richiede a fine intervista una nuova Stazione e il potenziamento di quello esistente, per non cadere nell’ isolamento (ci risiamo). In pratica la botte piena e la moglie ubriaca. Cosa dovrebbero reclamare invece i primi cittadini del Casentino o della Valtiberina toscana e umbra? Loro non hanno né autostrade, né ferrovie (nemmeno terreni vocati, per cui cari Sindaci, di questo ve ne dovete fare una ragione) e chiedono a gran voce di essere ascoltati.
Cari esponenti politici, agite nel bene della comunità e ascoltate quello che vi chiede la popolazione, altrimenti, ritornerete a rivangare il passato, come in un’altra famosa esternazione senese: quella della “curva Fanfani”.
Fate che il tutto non diventi un giorno, il “rettilineo Salvini”, la “strettoia Meloni” o la “rotonda Giani”. Tanto a qualcuno, di quale sponda sia, un giorno, gli toccherà comprare un vagone (tanto per restare nel tema ferroviario) di pasta Fissan.