10 Maggio 1975, nasce ufficialmente il Parco di Lignano in occasione della Prima Giornata della Natura. Tra le meravigliose aree boschive attorno alla città di Arezzo, si evidenzia per bellezza e per caratteristiche anche il Parco di Lignano. Dal luglio 1974 una legge regionale per la difesa della fauna ha come obbiettivo fondamentale la protezione e gestione del patrimonio faunistico. In mancanza di questa legislazione, già agli inizi del novecento, Don Ferruccio Bigi, pose mano al rimboschimento delle “comunaglie” di Rigutino sulle pendici sud-orientali di Lignano. Così nel 1914, con l’aiuto del Comune di Arezzo, furono messe a dimora, complessivamente, oltre 12 mila piante che occupavano più di 4 ettari (25 staiori aretino). Per questo, Don Bigi, ricevette nello stesso anno un encomio della Società Pro Montibus Sylvis, per il rimboschimento del Monte Lignano.

10 MAGGIO 1975: NASCE IL PARCO DI LIGNANO.  3

In questa prospettiva il Parco di Lignano è un’area di rispetto venatorio in cui la caccia è vietata e gli animali possono vivere e riprodursi liberamente. Fagiani, lepri e cinghiali sono le specie più diffuse. Destinato a superare i 600 ettari di bosco, con una varietà morfologica ed ambientale derivante dall’alternanza di altopiani, dirupi pietrosi, dolci pendii coperti di pini, castagni ultra secolari, lecci, cedri, cipressi, frassini, abeti e olmi.

Il Parco costituisce per moltissimi aretini, e non solo, un’opportunità significativa per vivere da vicino il bosco. La presenza di numerose sorgenti d’acqua e di strutture preesistenti hanno consentito di mettere a disposizione della comunità un vasto polmone verde. Durante la fase di costituzione del parco, in via sperimentale sono stati liberati diversi esemplari di pernice e di starna, mentre dentro appositi recinti sono stati insediati daini, mufloni e capre tibetane.

È stata restaurata l’antica casa colonica di Rigutinelli, che costituisce uno splendido esempio dell’architettura rurale di tipo montano, caratteristica dell’aretino. Un patrimonio da custodire, valorizzare e da vivere, pensando che le risorse della natura non sono illimitate, né invulnerabili, adeguando perciò il nostro comportamento alle caratteristiche dell’ambiente.

Un parco da vivere e da fruire in vari modi, avventurandosi nei vari sentieri naturalistici ma anche (ri)scoprendo significative opere architettoniche ed artistiche come il convento di Sargiano e la pieve di San Quirico presso la Sassaia di Rigutino.

Video di: Webstaff L@retina – Filippo Puleri