RIGUTINO.IT

Sedes Materiea

Una di queste notti, dopo aver mangiato una padellata de brice, ho sognato che era stato fatto il ponte sullo stretto. Un opera magnifica, pensate TREMILASEICENTOSESSANTASEI metri di pura ingegneria italiana. Un’opera definita il nuovo Colosseo, vanto del made in Italy. Mi sveglio e quale è la triste realtà? TRECENTOSESSANTA centimetri di ponte verranno buttati giù.

Il ponte in questione è quello che dalla Nocetella collega alla via della Stazione, passando sopra il famigerato Rio, non delle Amazzoni, ma di Rigutino. “E’ pericoloso!” tuonano dal Genio Civile Regionale. “E’ utile!” rispondono gli abitanti. Ora, dal Genio hanno ragione a criticare il ponte, mica è un’opera di Calatrava, chissà chi l’ha progettato, ma anche noi abbiamo ragione se ricordiamo a qualche genio del Genio, che se l’aveva progettato un certo Morandi, a quest’ora era belle che caduto. Che non sia il top della bellezza lo sanno tutti quelli che ne usufruiscono, da chi ci abita per andare ai negozi o al mercato a chi le sere d’estate ci passa per venire a fare una passeggiata.

Comunque mettiamoci l’anima in pace e dovremo passare al piano B. Qual è? Tutti a piedi sulla SS71, quella che nelle ore di punta si trasforma da autodromo a striscia di Gaza. Tanto ormai ci siamo abituati alle soluzioni fantasmagoriche, come quella delle strisce laterali pedonali, perennemente occupate da auto in sosta. Le soluzioni potrebbero esserci se vivessimo nella civiltà, ma questa è un utopia. Come si fa a parlare di civiltà quando non esistono i servizi e nemmeno i presupposti per attuarli. Un paese civile non ha le strade invase dalle auto perché nei garage ci hai fatto altro. Un paese civile non ha bisogno di dissuasori di parcheggio nei marciapiedi. Un paese civile non ha bisogno di lampeggianti nei pressi degli attraversamenti. Un paese civile oltre ad essere abitato da gente civile, ha bisogno di servizi per tutti, senza discriminare o limitare nessuno. La limitazione è un reato, e arrangiarsi è un arte, ma gli artisti di strada sono un’altra cosa, come le artiste della strada.

Ritornando al ponte, che ricordo a tutti di essere del secolo scorso, era nato per il passaggio di barocci per andare nei campi. Sicuramente con le leggi attuali non è a norma, ma secondo voi, quale ponte che attraversa la statale lo è? Quello al forno? Quello alla pizzeria? Fate mente locale a quello che è successo qualche anno fa. Concludo sperando che si trovi una soluzione il più presto possibile, evitando proclami politici. Qui si ragiona della sicurezza dei cittadini!

Meditate gente, meditate.